Voice Talent

Da ragazza, la lettura ad alta voce mi aiutava a riconoscermi. Recitare a teatro mi aiutava ad acquisire sicurezza. Sentire questa voce calda, profonda, suadente – capace di risvegliare i morti, mi dicevano al liceo! – che mi usciva dalla bocca naturalmente, senza inflessioni particolari ma anzi con una dizione perfetta mi ha sempre aiutata nel ricordo di me.

E poi adoravo dare vita ai personaggi, sentirli vivere, palpitare, esitare, amare attraverso la mia voce; poter modulare le loro emozioni, immaginare le loro espressioni, simulare il loro sentire! Che potenza! Un momento ero Anna Karenina, un altro Nora di "Casa di bambola", un altro ancora Emma Bovary o Sonja di "Delitto e Castigo"! E non importava se lo facevo solo per me al chiuso della mia stanza con la voce tremante. Era il mio mondo e lì io ero invulnerabile!

Per questo oggi che sono connessa al mio interno posso leggere e interpretare con naturalezza ogni tipo di lettura – anche comica o dialettale – dagli audiolibri ai podcast alla pubblicità.

Perché non si tratta solo di leggere ma di interpretare con consapevolezza, sapere quello che si legge, sentirlo nella pancia – ma non troppo! – e fare l’esperienza della lettura come mezzo di riconquista di sé.

Solo così è possibile diventare fedeli interpreti della realtà nelle sue mille sfaccettature.

Nessuna finzione, solo essere autenticamente ciò che si è.